giovedì 12 settembre 2013

I Mandala

MANDALA
di Claudia De Matteis


I Mandala rappresentano il simbolismo magico dell’Universo, nella costruzione entro “il cerchio eterno” della ruota della vita. Diffuso nella maggior parte delle religioni, riconducono l’uomo al Creatore, al Divino: Greci, Egizi, Navaho e i monaci buddisti tibetani hanno costruito Mandala, che rappresentano l’illusione della vita terrena e, in alcuni casi, la filosofia karmica. Anche il cristianesimo ha contribuito ad inserire magnifici Mandala nelle finestre di vetro e nei rosoni delle chiese e cattedrali (la più famosa è il Rosone Nord della cattedrale di Chartres in Francia). Con splendidi mosaici sono decorate anche le moschee mussulmane. Il Mandala, quale conoscenza dell’uomo nella sua universalità, è apparso continuamente nelle sue costruzioni, rituali e forme d’arte. La reintroduzione del concetto di Mandala nel contesto culturale dei popoIi Occidentali, riscoperta attraverso Carl G. Jung, lo individuò come simbolo fondamentale della tradizione alchemica dell’Occidente, ponendolo come forma d’arte integrativa con valore terapeutico, nel processo di individuazione dei suoi pazienti. I Mandala sono antiche immagini magiche, simboliche, strumenti visivi meravigliosi per la meditazione, portano prosperità e buon auspicio e sono essenzialmente veicoli per la concentrazione della mente, che ha così la possibilità di liberarsi dalle sue catene abituali. Il suo alto valore terapeutico consiste proprio nel proiettare i propri complessi mentali nel reticolo cosmico del Mandala, esorcizzando così la propria mente che si libera di tutte le sue ossessioni. L’intento è di portare l’uomo all’AUTO-ORIENTAMENTO. Una volta percepito l’impulso verso l’interezza, l’uomo l’applica a tutto quello che fa, dando una motivazione ai suoi pensieri, e permeando tutte le sue attività.
L’universalità del Mandala, a partire dalla terra che è un mandala vivente, si rispecchia una struttura di unicità : il principio del centro. Il centro sta a simbolo della potenzialità eterna, nel centro giace l’eternità, inesauribile sorgente dalla quale tutti i semi hanno origine. Un mandala consiste in una serie di forme concentriche, evocative d’un passaggio tra diverse dimensioni, il microcosmo ed il macrocosmo, rappresentandone la soglia. Il centro del mandala non è solo la costante dello spazio, ma anche quella del tempo: il centro del tempo è ora. Rappresenta il culmine della consapevolezza. Le tre proprietà di base del mandala sono un centro, la simmetria ed i punti cardinali; il primo principio è costante, gli altri due variabili a seconda del mandala.
In sanscrito MANDALA significa CERCHIO e centro.
Sebbene il principio del Centro sia Uno, il turbinio delle forme e dei colori è infinito , e la determinazione delle polarità, cioè la nostra conoscenza del contrasto (vita morte. Uomo donna, felicità dolore, ecc.), è necessaria, a ricondurre l’uomo ad un senso di armonizzazione delle forme, delle fasi-specchio della trasformazione e della sua crescita . Centrare, guarire, crescere, definiscono i ritmi del processo mandalico. Integrare e comprendere la totalità di qualsiasi situazione, fa parte del processo di crescita di tutti gli esseri umani. La connessione di tutte le parti nel mandala, come si rivela in natura con tanta facilità, aiuta l’uomo nella sua trasformazione e capacità d’integrazione, accompagnandolo nella comprensione di tutte le piccole interconnessioni invisibili. Il mandala è comunque un processo visivo e cromatico: ecco i sei colori primari complementari dello spettro : viola-giallo, rosso-verde, arancione-blu; vengono percepiti in modo soggettivo da ciascun individuo, e rappresentano un fenomeno sia interiore che esteriore. Gli Indiani d’America associano i colori alle quattro direzioni, come le culture indigene ed orientali. I colori sono anche associati alle varie parti del corpo (chakras) e ai diversi temperamenti o inclinazioni emotive.
L’altro livello simbolico del Mandala è altrettanto importante che quello cromatico: i simboli sono indice di diversi livelli di conoscenza e sono molto più profondi nelle loro verità rispetto alla loro superficie visiva. Come cita Mircea Eliade “.......l’uomo che comprende un simbolo non soltanto apre sé stesso al mondo oggettivo, ma allo stesso tempo riesce ad emergere dalla sua situazione personale e a raggiungere una comprensione universale........Grazie al simbolo, l’esperienza individuale è risvegliata e trasmutata in un arto spirituale”

Dalla mia esperienza personale colorare i Mandala è un’opera senza fine, il Mandala come punto di partenza e il mandala come punto di arrivo, mi rimettono in un continuo ritmo interiore di musicalità, solarità e percezione innata, che non solo centrano e rilassano, ma ti proiettano nel mondo della creatività e dell’intuito, in un “gioco” eterno. La continuità e la lucidità apportate dalla realizzazione di un Mandala, sono germogli che ogni giorno ti aiutano a capire il fiume della vita, facendo tacere il dialogo estenuante delle voci interiori, placando ansia e tensioni quotidiane e riportandonti all’armonia, alla naturalità e al RITMO del cuore, troppo spesso perso nel frastuono generale. La vibrazione del colore è una delle più belle che io abbia sperimentato e invito tutti a provare almeno una volta a riprendere in mano un colore, un pennarello, e un Mandala da colorare, esattamente come si faceva ai tempi della scuola. Ti ricordi come si fa? Riprova quell’emozione e vedrai che non la lascerai più andare via.
Vorrei concludere con una bellissima frase di Carl G. Jung, che amo molto:
“ E’ soltanto in condizioni ideali, quando la vita è ancora semplice e abbastanza inconscia da seguire il sentiero serpeggiante dell’istinto senza esitazione o sfiducia, che la funzione di comprensione dell’inconscio opera con pieno successo. Più un uomo è civilizzato...e complicato, meno è capace di seguire i suoi istinti. Le sue complicate condizioni di vita e l’influenza del suo ambiente sono così forti che sovrastano la voce della natura. Opinioni, credenze, teorie e tendenze collettive appaiono in sua vece e si portano dietro tutte le aberrazioni della mente conscia...........”

IL MANDALA 
di sabbia


Il mandala rappresenta la penetrante visione intuitiva che comprende in modo perfetto il carattere transitorio dei fenomeni impermanenti, come pure la loro natura vuota e priva di un sé intrinseco.
Gli insegnamenti tantrici buddhisti si basano su particolari metodi di purificazione, attraverso i quali il praticante si genera nella forma della divinità e, attraverso questo procedimento alchemico di trasformazione, manifesta una trasmutazione dei suoi elementi psico-fisici.
Le divinità del mandala rappresentano in essenza lo stato illuminato che ciascuno di noi possiede come potenziale e che, nell’immagine divina, viene compiutamente espresso.
Il mandala è costruito con sabbie colorate poste su una base orizzontale. 
Benché il mandala si presenti in un aspetto bidimensionale, in realtà va inteso in modo tridimensionale. Ciascun aspetto del mandala ha un significato e nulla è arbitrario o superfluo.
Il praticante del tantra si familiarizzerà con tutti i dettagli del mandala e delle divinità in esso contenuti, impegnandosi in continui esercizi che si basano sul visualizzare se stessi e il mondo circostante nell’aspetto della divinità, all’interno del suo mandala.
La sola visione del mandala crea nel continuum mentale dell’osservatore un’impressione positiva, inseparabile dal profondo potenziale illuminato che esiste nella mente d’ogni essere e che diventa fonte d’ispirazione e di stimolo per proseguire il sentiero del Dharma.

Chakras & Colori


I primi sette chakra
I primi 7 chakra sono disposti ai punti di congiunzione di tre grandi vie di comunicazione: Ida, Pingala e Sushumna, i canali principali dell'agopuntura. Due di questi canali si sviluppano a spirale partendo dalla base della spina dorsale fino alla sommità del capo, il terzo si sviluppa in linea retta. In ognuno dei sette punti in cui si incrociano questi canali si trova un chakra.


I chakra: Muladhara
Situato al centro del perineo, tra l'ano e i genitali. Il primo chakra è il chakra radice, la base e il sostegno dell'essere. È collegato alla forza e all'impulso vitale, all'elemento terra, al coraggio; presiede il funzionamento, nel corpo fisico, dell'apparato sessuale, urinario, del sistema osseo, dell'intestino crasso e delle ghiandole surrenali. Il colore associato a questo chakra è il rosso: il coraggio della vita.


II chakra: Svadhisthana
Situato poche dita sotto l'ombelico, il secondo chakra è il chakra dell'equilibrio, della gioia e della tristezza, delle emozioni e della comprensione del tutto. È collegato all'elemento acqua; presiede il funzionamento degli organi genitali, dei reni, dell'intestino tenue. Il colore associato a questo chakra è l'arancio: la gioia della disponibilità.


III chakra: Manipura
Si trova al centro del plesso solare; il terzo chakra è il chakra della volontà, il fuoco della determinazione e della costanza, della tenacia. Presiede il funzionamento dello stomaco, del pancreas e del fegato; è associato all'elemento fuoco e al colore giallo: l'intelletto e la volontà
.

IV chakra: Anahata
Si trova al centro del petto; il quarto chakra è il chakra dell'amore verso se stessi e gli altri, il chakra della crescita e della parte più essenziale di noi stessi. Presiede il funzionamento del cuore, dei polmoni, del timo; i colori associati sono il rosa e il verde: l'amore verso se stessi e il dono incondizionato verso gli altri.


V chakra: Visuddha
Situato nella zona della gola: il quinto chakra è il chakra della comunicazione e dell'azione concreta; presiede il funzionamento di tiroide, trachea e laringe; l'elemento associato è l'aria, il colore blu e azzurro: il colore dell'espressione e della relazione.


VI chakra: Ajna
Situato nella fronte, in mezzo alle sopracciglia, è il chakra del pensiero e dell'intuizione, della visione al di là della pura materialità delle cose; regola le funzioni cerebrali, il sistema visivo e l'ipofisi.


VII chakra: Sahasrara
Situato sulla sommità del capo, è il chakra più elevato, il chakra del collegamento con il tutto, con l'universo, il chakra del raggiungimento dell'illuminazione, intesa come realizzazione di sé. È associato al colore bianco, la luce che comprende tutti gli altri colori, al violetto e all'oro; questo chakra sovrintende, insieme al sesto, il funzionamento del cervello e controlla l'epifisi. È il chakra più sviluppato dalla meditazione trascendentale.

L'ottavo, il nono e il decimo chakra
Oltre ai sette chakra principali, possiamo individuare l'ottavo chakra, situato al centro della nuca, il nono, nelle sue versioni gemelle nella mano destra e nella mano sinistra, e infine il decimo chakra, nelle piante dei piedi.
VIII chakra
Controlla la sintetizzazione energetica del sistema nervoso e in modo indiretto la memoria. Si trova a livello della nuca, nel cervelletto.
IX chakra (nei palmi delle mani)
Le mani sono il punto di contatto del corpo con il mondo, lo strumento che ci permette di intervenire nella realtà: i chakra delle mani regolano il dare e il ricevere e sono la diretta emanazione del chakra del cuore.
X chakra (nella pianta dei piedi)
I piedi sono il contatto con la terra, la stabilità, il cammino nella concretezza, il sostegno e la solidità.


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La creazione di Mandala è un’attività gratificante che arricchirà la nostra vita, se ci concediamo il tempo di imparare alcune semplici regole.
Come scrive Jung:” mentre il Sé si esprime nei disegni, l’inconscio facilita un atteggiamento di abbandono alla vita”. Il lavoro con i Mandala ci darà momenti di chiarezza ed equilibrio degli opposti della coscienza, e sperimenteremo una realtà di armonia, pace e pienezza di significato.
Come iniziare? Dai materiali. I Mandala possono essere creati con creta, pietre, colori, matite, fiori, sabbia, legno o stoffa. Le possibilità sono illimitate. Si possono creare individualmente, in coppia o in gruppo.
Per iniziare i materiali che vi suggerisco sono i seguenti:
  • Fogli di carta bianchi o neri
  • Pastelli a olio, gessetti colorati, pennarelli o tempere
  • Notes e penna
  • Riga e compasso
La cosa migliore è un foglio bianco abbastanza spesso. E’ meglio usare fogli staccati. Sconsiglio gli album da disegno perché l’incollatura, che rende un lato diverso dagli altri, può influenzare la forma del disegno. Inoltre usando un album da disegno è più difficile stabilire il lato superiore del Mandala. I fogli staccati si possono poi tenere uniti in una cartella.
L’ambiente migliore per creare un Mandala è uno spazio privato in cui nessuno vi interrompa per almeno 1 ora. Avete bisogno di una superficie piatta su cui appoggiare il foglio. Un ambiente molto luminoso vi aiuterà a vedere meglio e quindi a disegnare meglio. Potete scegliere il silenzio oppure una musica che vi piace.
Sedete in una posizione comoda e rilassatevi per favorire l’emergere della creatività. Lavorando al Mandala otterrete risultati migliori se riuscirete a sospendere il più possibile i giudizi e i pensieri. Non esistono Mandala giusti o sbagliati. Ogni Mandala è un’immagine di voi stessi in questo momento. Per permettere all’inconscio di esprimersi, lasciate che sia l’istinto a guidare la scelta di forme e colori.
Prima di cominciare a disegnare, dedicate alcuni momenti al rilassamento. Inspirate profondamente e immaginate che la tensione abbandoni il corpo ad ogni espirazione. Può essere anche utile qualche stiramento per allentare i nodi di tensione presenti nel corpo. Cercate di svuotare la mente dalle preoccupazioni quotidiane concedendovi una pausa dalle responsabilità per il tempo del lavoro al vostro Mandala.
Ora guardate i materiali colorati che avete davanti, seguendo la vostra riposta ai materiali, scegliete un colore con cui cominciare il lavoro. Può anche darsi che sentiate che sia il colore a scegliervi.
Ora tracciate un cerchio aiutandovi con il compasso. Continuando a ricorrere il meno possibile al pensiero, cominciate a riempire il cerchio con forme e colori.
Potete iniziare dal centro oppure dalla circonferenza. Può darsi che abbiate già in mente un modello oppure no. Ripete, non c’è un modo giusto e un modo sbagliato per creare un Mandala. Continuate finchè sentite che il Mandala è completo.
Il passo successivo sta nello stabilir l’orientamento del vostro Mandala. Fate ruotare il disegno, e osservatelo da tutte le angolazioni. Cercate di non considerare i margini del foglio ma solo il disegno. Un modo per sapere quando il Mandala è orientato è il ricorso al vostro senso delle proporzioni o quando la vostra voce interiore vi dice: “E’ giusto così”.
Quando avete stabilito l’orientamento giusto, contrassegnate il lato superiore del Mandala con una piccola lettera A.
Scrivete poi la data che potrà essere utile per riflessioni future; questo perché ogni Mandala è diverso dagli altri e può essere difficile ricostruire la sequenza se non li avete datati. Conoscere la sequenza in cui appaiono certe forme e colori può aiutarvi a scoprirne il significato.
Ora mettetevi di fronte al vostro Mandala e osservatelo. Provate ad immaginare di diventare piccolissimi e di camminare dentro il Mandala, come se fosse una stanza. Chiedetevi come vi sentite dentro il vostro Mandala-stanza, se ci state bene o no, e come si presentano i simboli da questa nuova prospettiva.
Se volete la vostra meditazione è finita qui. Contemplando il vostro Mandala, assorbendo con gli occhi le forme e i colori, date a voi stesi un prezioso stimolo visivo; se desiderate scendere ancora più in profondità nel vostro disegno aspettate il prossimo post …..
(tutti i Mandala dell’articolo sono stati fatti da mie clienti durante il percorso di Counseling)




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